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Chiesa di Santa Maria


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Santa Maria in Portonovo

Un gioiello romanico immerso nel verde

Perfettamente inserita nel paradiso naturale del Monte Conero, questa chiesa sovrasta la scogliera di bianco calcare su cui è arroccata.

In armonia con l’ambiente circostante, parzialmente nascosta nel verde, è un vero e proprio gioiello dell’architettura romanica, realizzato in blocchetti lavorati di calcare del Conero.
La pianta a croce greca è divisa in cinque navate, la cupola risulta divisa in due parti, il tiburio e il tamburo sono quadrati, la principale fonte di luce è rappresentata dalle caratteristiche bifore.

Caratterizzata dalla pietra bianca del Conero, e’ per le sue forme armoniose ed eleganti la piu’ genuina di tutta l’architettura romanica. Pur attraverso varie vicissitudini la chiesa si e’conservata integra. La chiesa faceva parte di un monastero fondato probabilmente nel XI secolo, ma abbandonato nel XIII secolo. La bellezza di questa chiesa a croce greca risulta da una combinazione di elementi architettonici di provenienza bizantina con la maestria degli architetti lombardi. La sua pianta e’ un innesto fra lo schema basilicale e quello a pianta centrale. Insolito e’ che delle cinque navate le due esterne sono accorciate e fingono un transetto. Le tre absidi sono rivolte verso il mare, dalle loro finestre entra la luce del sole nascente che illuminava all’alba l’ufficio del canto mattutino dei monaci. In stile bizantino e’ la cupola che si alza su una base rettangolare e finisce in forma ellissoidale.

Grotte di Frasassi


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Le grotte sono parte di un complesso sistema ipogeo che si estende per circa 18 chilometri all’interno del Parco regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, un’oasi di verde ricca di storia e arte.

Le GrotteLe grotte hanno una storia antichissima e recente. Le meravigliose cavità sotterranee hanno iniziato a formarsi circa 1.400.000 di anni fa, quando il torrente Sentino, con il suo alveo più in alto rispetto alla posizione attuale, incontrò, insinuandosi tra le faglie delle montagna, l’acqua mineralizzata risalente dal basso. La roccia permeabile del monte è stata progressivamente corrosa dalle acque, che goccia dopo goccia depositano ancor oggi il calcare trasportato, dando vita alle diverse concrezioni. Scoperte casualmente dal Gruppo Speleologico C.A.I. di Ancona nel 1971, sono visitabili dal 1974 per un tratto lungo circa un chilometro e mezzo. La temperatura interna è costante a 14 gradi. La grotta più estesa è la Grande Grotta del Vento (13 Km).

Le spettacolari cavità sono già state visitate da oltre dieci milioni di persone. In un’ora circa di itinerario silenzioso e agevole si possono ammirare gli involontari capolavori della natura valorizzati da un sapiente uso dell’illuminazione, opera dello scenografo Cesarini da Senigallia.
Piccoli laghi, stalattiti intarsiate, lucenti stalagmiti, sale con arabeschi di cristallo e alabastro dai nomi più fantasiosi: il maestoso Abisso Ancona, la Sala dei Duecento, il Grand Canyon, la Sala delle Candeline, la Sala Bianca, la Sala dell’Orsa e quella dell’Infinito.

Per maggiori infomazioni clicca qui.

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